L’Archiginnasio di Bologna e il Teatro Anatomico

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archiginnasio bologna

Dopo aver visitato il Museo delle Cere Anatomiche e il Museo di Palazzo Poggi, per concludere il mio tour di Bologna anatomica (a metà strada tra il macabro e lo scientifico) non poteva mancare una visita all’Archiginnasio e al suo antico Teatro Anatomico. Perché è in questa sala che per secoli si sono tenute le autopsie per istruire gli studenti di medicina dell’Università di Bologna. E proprio durante queste autopsie gli anatomisti e i ceroplasti osservavano dal vivo e disegnavano i dettagli più intimi del corpo umano, realizzando poi le bellissime cere storiche che sono conservate nei due musei che ho citato prima.

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L’Archiginnasio è la sede storica dello Studio di Bologna, cioè l’antica Università, voluta da Carlo Borromeo nella seconda metà del ‘500 per riunire le varie facoltà sparse per la città, e le sue mura raccontano abbondantemente la sua storia di studi dotti, ma anche dell’antica goliardia bolognese, satirica e colta allo stesso e molto diversa da quella attuale.

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A partire dal grande cortile centrale, praticamente ogni superficie del palazzo è iper-decorata con monumenti, iscrizioni e immagini commemorative dei maestri dello Studio, a loro volta circondate da centinaia di stemmi degli studenti, con rispettivi motti, simboli e descrizioni celebrative. Si potrebbero passare ore ad osservare tutti i dettagli kitsch degli stemmi e degli affreschi che ricoprono i muri, le volte e le scale del palazzo.

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Ma quello che volevo veramente vedere è il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, costruito nel ‘600, tutto rivestito di legno e decorato con statue lignee dei medici dell’antichità. La Sala Anatomica, come tutto il resto dell’edificio, è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale, ma è stata ricostruita fedelmente utilizzando tutti i pezzi originali, e il risultato è spettacolare.

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gli Spellati dell’Archiginnasio

La cattedra dove sedeva il lettore è coperta da un baldacchino sostenuto dalle due famose (e creepy) statue dette Gli Spellati realizzate da Ercole Lelli, famoso ceroplasta del ‘700 (le sue cere sono esposte a Palazzo Poggi e al Museo delle Cere Anatomiche). Raffigurano due uomini nudi e spellati, ma ancora vivi visto che reggono il baldacchino. Il tavolo autoptico di marmo al centro della Sala Anatomica è una copia: il tavolo originale di marmo è conservato a Palazzo Poggi, ed ha ancora una bella macchia di sangue al centro, per cui hanno ritenuto che fosse troppo horror per un luogo pubblico e così tanto visitato.

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Se andate a visitare l’Archiginnasio di Bologna non limitatevi al cortile e neanche al teatro anatomico: visitate anche la sala dello Stabat Mater, che viene aperta ad intervalli non troppo regolari durante la giornata (chiedete ai custodi quando la aprono). È la splendida aula magna destinata alle facoltà di diritto, anche questa stracolma di decorazioni, e deve il suo nome allo Stabat Mater di Gioacchino Rossini che venne eseguito qui per la prima volta diretto da Donizetti.

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sala dello Stabat Mater

Oggi l’Archiginnasio è una biblioteca comunale, ed è aperta al pubblico gratuitamente. Il teatro anatomico e la sala dello Stabat Mater sono visitabili tutti i giorni dalle 10 in poi, gli orari di chiusura variano a seconda dei giorni (vi consiglio di controllare sul sito). Il biglietto per visitare queste due sale costa 3 euro: davvero poco, e ne vale la pena, l’Archiginnasio è una testimonianza dell’arte e della cultura bolognese, ma anche della tenacia degli abitanti nel ricostruire i luoghi chiave della città dopo la guerra e i bombardamenti.

 


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