Cosa vedere ai Musei Vaticani: le opere da non perdere
Avevo sempre rimandato la visita della Città del Vaticano perché volevo farla con calma, godendomi tutti i suoi tesori artistici e architettonici. La basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e la Cappella Sistina richiedono tempo e attenzione, così mi sono organizzata per dedicargli entrambe. Volevo una vedere questi luoghi con una guida turistica di Roma per conoscerli a fondo e anche per poter avere una selezione ragionata delle opere: in musei così grandi e ricchi non ci si può soffermare su tutto quello che è esposto altrimenti ci vorrebbero settimane. Poco più avanti ti racconterò cosa mi ha colpito di più, quali opere non perdere e cosa vedere ai Musei Vaticani, prima però vorrei darti qualche consiglio per organizzare la visita.
Indice dei contenuti:
Come visitare i musei Vaticani, la Cappella Sistina e la Basilica di San Pietro col salta fila
Il consiglio è sostanzialmente uno solo: fai un tour guidato! Io ho prenotato una visita guidata che comprendeva:
- Musei Vaticani
- Scala del Bramante
- Cappella Sistina
- Basilica di San Pietro
La Scala del Bramante purtroppo è attualmente chiusa al pubblico (anche prima del covid era difficile visitarla, ma per adesso è impossibile).
Non ho dovuto preoccuparmi di prenotare in anticipo i biglietti né di fare la coda (tutti gli ingressi sono salta fila) e sono stata guidata dalle spiegazioni e dall’esperienza di una brava guida turistica. Se avessi fatto tutto da sola ci avrei messo il doppio del tempo e avrei capito la metà delle cose viste, quindi vale la pena spendere un po’ di più per ottenere il massimo dalla visita.
Ecco un paio di opzioni valide:
- tour guidato dei Musei Vaticani, Cappella Sistina e Basilica di San Pietro (durata 3 ore e mezzo)
- Tour guidato dei Musei Vaticani e Cappella Sistina (durata 2 ore)
Se invece preferisci visitarli da solo, prenota i biglietti salta-fila!
Musei Vaticani: biglietti e orari
Nel caso tu decida di visitarli in autonomia, ti consiglio di prenotare il biglietto salta fila per i Musei Vaticani il prima possibile, perché spesso c’è il rischio che vadano esauriti diversi giorni prima.
Sono aperti dal lunedì al sabato dalle 8 alle 18, la domenica sono chiusi tranne l’ultima domenica del mese, in cui sono aperti solo al mattino. Spesso l’ultima domenica del mese l’ingresso ai Musei Vaticani è gratis, puoi controllare sul sito ufficiale il calendario delle aperture gratuite – considera però che nelle domeniche gratuite le code e le folle sono davvero infernali. Sul sito ufficiale trovi anche tutte le informazioni sulle riduzioni previste per studenti, pellegrini e altre categorie.
Ora passiamo al sodo, ovvero cosa vedere ai Musei Vaticani: ho selezionato i luoghi che secondo me sono assolutamente da non perdere, e ho indicato anche le opere più importanti o quelle che mi sono piaciute di più, sperando che le mie indicazioni siano utili per la tua visita.
Cosa vedere ai Musei Vaticani: le opere da non perdere
La Pinacoteca Vaticana
Questo museo è talmente pieno di opere straordinarie, di grandi maestri, che ho rischiato di rimanere nella Pinacoteca per ore e non vedere nient’altro. Le opere sono esposte in ordine cronologico, ed è un viaggio nel tempo attraverso i grandi nomi della storia dell’arte. Da non perdere il Trittico Stefaneschi di Giotto, la Trasfigurazione di Raffaello, il San Girolamo di Leonardo da Vinci e la Deposizione di Caravaggio. Quattro opere che da sole basterebbero a soddisfare il bisogno di bellezza del più esigente degli osservatori per una vita intera. E invece ci sono mille altre opere uniche che si possono ammirare nelle sale della Pinacoteca Vaticana, che chiedono uno sguardo più attento del semplice passaggio.
In particolare mi hanno colpita tanto gli Angeli Musicanti di Melozzo da Forlì, frammenti di affreschi perduti dalla prospettiva ardita e con volti bellissimi. E poi gli arazzi di Raffaello per la Cappella Sistina, due volte preziosi: la prima perché realizzati su disegno del maestro di Urbino, e la seconda perché eseguiti da una delle botteghe più raffinate di Bruxelles. Questi arazzi riassumono l’eccellenza del Rinascimento nell’arte del disegno e in quella tessile.
Loggia di Raffaello
Una loggia lunga 65 metri completamente affrescata con grottesche ambigue e fantasiose da Raffaello e dai suoi allievi. Sulle volte sono raffigurate scene bibliche, con eleganti architetture classiche a incorniciarle, dalla geometria e prospettiva talmente perfetta da sembrare colonne e trabeazioni reali, e non dipinte. In origine la galleria era aperta – poi nell’800 è stata chiusa con finestre per proteggere gli affreschi – e si può solo immaginare la sensazione di passeggiare qui da soli, con la brezza che entra dalle arcate.
Stanze di Raffaello
Vabbè ormai lo avrai capito che ho un debole per Raffaello. Ma non sono di parte, è che ai Musei Vaticani ci sono un sacco di opere da non perdere con lo zampino del maestro di Urbino. E le Stanze di Raffaello nei Palazzi Vaticani sono semplicemente straordinarie. Sono solo quattro stanze ma sono un concentrato di affreschi famosissimi e dettagliati. L’intero ciclo costituisce una complessa allegoria del potere e della conoscenza umana voluta dal papa Giulio II della Rovere, e probabilmente la Scuola di Atene è il più famoso, quello dove sono ritratti anche molti artisti contemporanei di Raffaello nei panni di filosofi greci, come Michelangelo e Bramante. Ma un dettaglio da non perdere è nella precedente sala di Eliodoro, ed è la Liberazione di San Pietro, forse la scena notturna più emozionante del Rinascimento.
Galleria delle carte geografiche
Appena entrati si rimane a bocca aperta con il naso all’insù ad ammirare l’effetto prospettico della volta della galleria, lunga 120 metri. Ma quello che è davvero impressionante sono le decine di mappe delle regioni d’Italia dipinte ad affresco sulle pareti laterali, con dettagli geografici, città, mari, montagne e fiumi… una fotografia dell’Italia del Rinascimento, divisa in tanti piccoli stati ma già percepita come un’unica entità.
Il Cortile Ottagono e il Laocoonte
Il piccolo cortile con fontana al centro è la scenografia architettonica per alcune vere e proprie superstar dell’arte classica, ovvero il Laocoonte e l’Apollo del Belvedere. Del Laocoonte ci sono molte copie realizzate da famosi artisti (agli Uffizi c’è quella di Baccio Bandinelli) ma non hanno la perfezione e la potenza espressiva dell’originale, che è conservato qui ai Musei Vaticani ed è di una bellezza sconvolgente. Il Laocoonte è una scultura greca che era già famosissima ai tempi di Plinio il Vecchio, quando stava nella casa dell’imperatore Tito; fu ritrovata nel 1508 e il suo scavo fu un’emozionante spettacolo per molti artisti tra cui Michelangelo – me lo immagino in versione umarell.
Scala Bramante
Questa scala a spirale senza gradini è un vero capolavoro, un colpo di genio di Bramante, forse il più felice che ha avuto. La scala collega il cortile ottagono del Belvedere con il piano superiore dei Musei Vaticani in modo da fornire un accesso ampio e facile ai tanti visitatori che già nel Rinascimento venivano a vedere le collezioni d’arte dei papi. La scala “a lumaca” è sostenuta da colonnine antiche e andando verso l’alto si allarga leggermente accentuando l’effetto prospettico.
Come ho scritto all’inizio la Scala del Bramante è attualmente chiusa al pubblico e non può essere visitata. Spero che le cose cambino presto!
La Cappella Sistina
Ammetto che raccontare l’esperienza e l’emozione della vista della Cappella Sistina è difficile, e non ho nessuna intenzione di impelagarmi in una spiegazione tecnica dell’opera che si può trovare su qualsiasi libro di storia dell’arte. Qualunque cosa si sia letto, studiato o visto prima sul capolavoro di Michelangelo non serve a molto, perché quando ci si trova di fronte si rimane totalmente impreparati e stupefatti.
Avrei voluto passare ore a osservare i dettagli del Giudizio Universale, e altre ore per dedicarmi agli affreschi sulle pareti laterali, realizzati da grandi maestri come Ghirlandaio, Perugino e Botticelli. Peccato che non sia assolutamente possibile perché la Cappella Sistina va condivisa con centinaia di altre persone, allo stesso momento e quasi tutte di fretta (ed era bassa stagione, in estate si sta letteralmente pressati). Ah, una volta usciti dalla Sistina non si può più tornare indietro – e niente foto! – quindi si ammira una volta sola e poi basta.
Io mi fermo qui, ai miei luoghi imperdibili dei Musei Vaticani. Ma ci sono tanti altri luoghi e opere degne di essere ammirate, questo è uno di quei musei dove bisogna tornare più volte. Ad esempio il museo egizio e quello etrusco, altri due dei tanti musei di cui è composto questo enorme complesso. Li ho visitati velocemente entrambi e sono piccoli ma molto belli e con collezioni interessanti, e sono solo due esempi dei tanti tesori conservati qui, tra i minuscoli confini della Città del Vaticano.
Se hai altri consigli da condividere su cosa vedere ai Musei Vaticani lascia un commento in fondo a questo post!
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