Siquijor. Le Filippine tra sacro e profano

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Siquijor è un’isoletta delle Visayas, una delle migliaia di isole delle Filippine. Tra i turisti è una destinazione ambita per le sue spiagge e soprattutto per i suoi fondali ricchi di barriere coralline e di fauna marina. Tra le persone del luogo invece è famosa per i suoi sciamani e guaritori, per le leggende e la magia, sia bianca che nera, che si pratica da sempre sull’isola. Una combinazione intrigante abbastanza per farmi scegliere Siquijor per una delle tappe del mio secondo viaggio in questo Stato (per approfondire qui trovi entrambi gli itinerari di viaggio nelle Filippine).

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Come arrivare a Siquijor

Siquijor è collegata con dei traghetti alle isole vicine: Negros, Bohol e Mindanao. Io sono arrivata da Dumeguete, Negros Oriental, con un’oretta di traghetto circa, della compagnia Ocean Jet. Ho fatto il biglietto al porto, al momento di partire (mi ero informata prima, tramite la guest house, sugli oraridi partenza), al chiosco della OceanJet. Mi è costato 500 pesos andata e ritorno, in classe turistica, che sarebbe la seconda, con posti non assegnati. Significa che si potrebbe anche stare in piedi o su una sedia di plastica sul ponte esterno del traghetto, ma è un viaggio breve e io comunque sono stata fortunata: c’erano posti liberi in business class – delle poltroncine di fortuna al coperto con aria condizionata a palla – e ci hanno fatto accomodare le persone che erano in piedi all’esterno.

Il traghetto arriva al porto di  Siquijor Town: da qui io e il mio ragazzo abbiamo subito noleggiato una moto per i tre giorni che avremmo trascorso qui, per spostarci in modo indipendente, raggiungere subito la guest house e posare gli zaini.

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#chilhavister sul traghetto per Siquijor

Siquijor: dove dormire

Io ho scelto una guest house appena fuori dal villaggio di San Juan, a circa dieci-quindici minuti di strada da Siquijor Town. Si è rivelata una buona scelta: San Juan è una base comoda per visitare l’isola, sorge a ridosso di una lunga spiaggia e la posizione ai margini del villaggio era molto tranquilla ma comunque vicina a negozi, street food e ristoranti. Ma dal momento che anche soggiornando in un altro villaggio avrai comunque bisogno di noleggiare uno scooter o una moto per spostarti, anche gli altri paesi dell’isola possono essere delle buone opzioni, a patto che la struttura non sia troppo isolata. Controlla su booking i prezzi e la posizione delle strutture per trovare quella che fa per te.

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Siquijor isola di magia e stregoni

Questa fama di luogo magico e popolato da sciamani capaci di fare magie sia bianche che nere risale all’epoca precedente alla colonizzazione spagnola. Con l’arrivo degli spagnoli e della religione cattolica, alcune credenze delle vecchie religioni tribali sono state fuse con quelle cristiane, e tutt’oggi questi due aspetti convivono insieme. Gli antichi rituali e i rimedi a base di erbe, cortecce e spezie dei guaritori sono ancora utilizzati, e il celebre festival della magia coesiste beatamente con le tante feste dedicate ai santi locali.

Pare che i Filippini delle isole vicine non vadano volentieri a Siquijor per via delle superstizioni legate agli spiriti e alla magia nera. Non sono sicura di questa affermazione, perché in realtà non ho visto tutta questa diffidenza verso la destinazione. Di sicuro oggi la storia della magia è diventata un’occasione per attrarre turisti e per vendere loro qualche souvenir o addirittura qualche rito curativo. Ho letto su molti blog stranieri di blogger che hanno contattato degli sciamani locali per farsi curare alcuni piccoli disturbi (con esiti discutibili); quindi, nonostante sottolineino come sia stato difficile trovare un autentico sciamano disposto a curare degli stranieri, credo che sia un’esperienza facile da fare, se si vuole,ma non necessariamente autentica.

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Considerando che io sono molto più scettica e insensibile al fascino di questo tipo di esperienze, sono partita per Siquijor con un po’ di sana curiosità e niente di più. Non amo nessun tipo di superstizione, ma cerco di essere rispettosa delle credenze altrui, specialmente nei casi in cui il confine tra superstizione e fede è sottile.

Siquijor e il Festival dei Guaritori

Una volta l’anno gli sciamani e guaritori provenienti da tutte le isole vicine arrivano a Siquijor per partecipare al Healing Festival, una festa folk tradizionale che coincide con la Settimana Santa cattolica. Durante la settimana i guaritori raccolgono nella foresta gli ingredienti come erbe, radici,cortecce e insetti, che poi fanno bollire nei calderoni per preparare le loro pozioni. Sicuramente un’occasione interessante anche per gli scettici per osservare le tradizioni folkloristiche delle Filippine, mi sarebbe piaciuto molto essere qui nel periodo giusto (la Settimana Santa appunto). E questo non è l’unico festival di Siquijor, che ha deciso di celebrare con entusiasmo e sgargianti costumi tanto Sant’Antonio quanto le banane. Ho preso l’opuscolo dedicato a i festival dell’ufficio turistico e sono rimasta colpita.

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A Siquijor non ci sono stazioni di servizio. O meglio ci sono, ma sono fatte così.

Cosa fare a Siquijor, Filippine

Siquijor: spiagge, mare e tramonti

Le spiagge più belle di Siquijor non hanno niente da invidiare a quelle di Thailandia o Maldive: strisce di sabbia bianca orlate da palme da un lato, e dal mare verde-azzurro dall’altro. Alcune sono piccole e difficili da raggiungere, ma la bellezza dei luoghi ripaga dei km di strada in moto sulle dissestate strade filippine. Ecco le spiagge che ti segnalo:

Paliton Beach

Una delle spiagge più belle di Siquijor, dove sono tornata per un ultimo bagno prima di lasciare l’isola. Il classico paradiso tropicale, che, almeno a novembre, era molto tranquillo e frequentato solo da pochi ragazzi del posto e rari turisti. Immagino che in altri momenti sia più animata perché proprio di fronte c’è il Paliton Marine Sanctuary, una riserva marina molto popolare per le immersioni. Si arriva alla spiaggia con una stradina sterrata che parte dalla strada principale, a metà tra Siquijor Town e San Juan, all’altezza del villaggio di Paliton. Non è segnalata in alcun modo, dopo qualche tentativo con mappe approssimative abbiamo chiesto a un passante e l’abbiamo trovata facilmente.

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Paliton Beach

Saladoong Beach

Situata su un promontorio sulla costa orientale di Siquijor, con alle spalle una fitta foresta tropicale, Saladoong Beach sembrerebbe un covo di pirati, se non avesse alle spalle un piccolo resort con cottages, bar e ristorante. Infatti l’accesso alla spiaggia è a pagamento, anche se minimo (10 pesos per  l’intera giornata). Il bar e il ristorante sono piuttosto cari, ma mi ero portata il pranzo al sacco. Anche i gazebo con le panche nel giardino si affittano a pagamento. Sullo sperone di roccia che divide le due piccole spiagge c’è uno scivolo che ha visto tempi migliori (non credo che funzioni) e due trampolini molto alti da cui tuffarsi. Si possono affittare anche kayak, unicorni gonfiabili e pedalò.

Se si riesce ad ignorare il resort e tutti i suoi creativi sforzi per fare soldi, il posto è proprio bello e anche molto tranquillo se ci si viene nel periodo giusto. Immagino che in alta stagione e nei weekend, quando le famiglie del posto affittano i gazebo per i picnic, possa essere molto più animato.

Salagdoong Beach

Kagusuan Beach

Una piccola luna di sabbia fine raccolta tra speroni di rocce scolpite dall’erosione. La bellezza di Kagusuan Beach mi ha ripagata del tempo e dei neuroni spesi per trovarla. Si trova all’estremità sud-orientale dell’isola, di nuovo collegata (male) alla strada principale da stradine sterrate che attraversano un tratto di foresta dove è difficile orientarsi. Dopo aver provato con le mappe, chiesto a diverse persone del luogo, alla fine abbiamo trovato la strada giusta, per poi scoprire che era chiusa al pubblico per dei lavori in corso. Per fortuna non ci siamo scoraggiati, abbiamo cercato un accesso alternativo e alla fine ce lo ha segnalato un ragazzino; ci ha visti scrutare rabbiosi la mappa e ci ha indicato un sentiero nella giungla, stretto e infido, ma che ci ha portati a destinazione. Ormai era quasi buio e non ho avuto tempo per godermi la spiaggia, ma trovarla era una questione di principio.

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San Juan Beach

Sicuramente non è la più bella di tutta Siquijor, ma ha il suo perché. È una spiaggia stretta e lunga che risente molto delle maree; non è facile fare il bagno perché la bassa marea rivela il suo fondale poco profondo ricoperto di rocce coralline. I filippini ci saltellano agilmente sopra due volte al giorno per raccogliere molluschi, ma per noi è difficile anche solo camminarci sopra. Però è una delle poche in posizione favorevole per ammirare il tramonto, con i piedi immersi nella sabbia e una birra fresca in mano, prima di andare a cena.

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Tramonto con vista su Apo Island, dalla spiaggia di San Juan

Cosa fare a Siquijor: un bagno nelle cascate Cambugahay Falls

Ovvero: come riuscire a godersi comunque un luogo bellissimo dove si è fatto di tutto per spremerci fuori soldi in ogni modo, lecito e non. Le Cambugahay Falls sono delle cascate su tre livelli circondate dalle giungla, con pozze abbastanza grandi e profonde da poterci nuotare e fare tuffi dalle rocce e dalle piattaforme di bambù costruite apposta. L’acqua è fresca, il luogo è bellissimo e fare i tuffi è molto divertente.

Però fin da subito ho capito che bisogna stare in allerta: ovunque consigliano, anche nella Lonely Planet Filippine, di non lasciare nessun oggetto incustodito mentre si fa il bagno perché i furti sono all’ordine del giorno. Per tuffarsi dalle liane e dalle piattaforme bisogna pagare 100 pesos, 100 per ogni liana e/o piattaforma, tariffa nominale ovviamente. All’inizio della scalinata di accesso alle cascate ci sono decine di venditori che non solo vendono bibite e frutta a prezzi troppo alti, ma provano anche a convincerti che l’acqua ti serve perché ci sono moltissimi scalini da scendere (in realtà sono pochi). Ci sono anche delle guide locali volontarie che cercano di accompagnarti nella visita, in cambio di un’offerta libera. Ora, io sono una guida turistica – quindi sempre pro-guida anche quando viaggia – e spesso nelleFilippine una guida è realmente necessaria per affrontare alcuni trekking, ma non è questo il caso. Non c’è bisogno di una guida per scendere pochi scalini e fare il bagno in una cascata, ma forse può essere utile per fare la guardia alle proprie cose mentre si nuota,visto che c’è abbondanza di ladruncoli. Tra ladri, noleggiatori di liane, venditori e guide sembra quasi un sistema organizzato. Oltre a fare attenzione ai furbi, ti consiglio anche di portarti un buon repellente perché è pieno di zanzare e moscerini voracissimi.

cambuaghay falls

Cosa vedere a Siquijor: l’albero magico di Balete

Questo è un luogo davvero curioso ch emescola sacro e profano e rappresenta bene lo spirito e le atmosfere di Siquijor. Quello di Balete è un grande albero vecchio oltre 400anni, con grandi radici che scendono verso il basso e una grande chioma sulla quale si intrecciano le propaggini della foresta alle sue spalle. Tra le sue grandi radici sgorga una sorgente, che si dice sia magica esattamente come l’albero. Si dice anche che intorno all’albero vivano numerosi spiriti, perciò questo è uno dei luoghi dove gli sciamani di Siquijor compiono alcuni dei loro riti.

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L’albero magico di Balete con la fish spa

Questa è la versione leggendaria di Balete; oggi la realtà è un po’ meno romantica e assai più pratica. La magica e sacra sorgente ai piedi dell’albero è stata trasformata in una fish spa: l’acqua si raccoglie in una vasca bassa dove vivono qui pesci che mangiano la pelle morta dei piedi, un trattamento estetico che in occidente si fa in centri estetici alla moda. I pesci sono di due tipi, quelli piccoli (gli stessi delle fish spa nostrane) e alcuni più grossi, simili a carpe, che inizialmente mi facevano orrore. Ma poi ho accettato la loro pedicure e l’esperienza non è stata affatto male, anche considerato il contesto così particolare. Il mio ragazzo non può dire lo stesso, perché i pesci con lui sono stati ben più aggressivi e si è ritrovato con la pelle irritata, forse troppo ripulita dalle zelanti creature.

L’accesso alla fish spa è a pagamento (50 pesos a testa, valido per l’intera giornata), e tutto intorno è un proliferare di chioschi di souvenir, anche amuleti e pozioni che sembravano tutto fuorché autentici. Ti consiglio di andarci la mattina presto quando non c’è quasi nessuno, dopo le 10 cominciano ad arrivare grossi gruppi di turisti cinesi.

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Fish spa extra large

Visitare Siquijor: trekking sul Mt. Bandilaan

Il Mount Badilaan è la cima più alta dell’isola, che sorge nel suo cuore, circondata dalla giungla. L’ho raggiunta in moto percorrendo una bella strada panoramica, ma è stata un po’ una delusione come punto panoramico, perché le piattaforme per ammirare la vista sono invase dalla foresta e la visuale è limitata dalla vegetazione. Il luogo è decisamente più interessante per gli appassionati di bird-watching e per gli amanti del trekking: da qui partono diversi sentieri che si inoltrano nella giungla e dove è facile incontrare la fauna locale, soprattutto uccelli. In questo caso però ti consiglio di farti accompagnare nel trekking da una guida locale, perché è facile perdersi e si possono incontrare animali velenosi.

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La vista dalla strada che porta al Mt. Badilaan (migliore di quella dal monte stesso)

Cosa fare a Siquijor: immersioni e snorkeling

I siti per fare immersioni a Siquijor sono circa 40, quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Qui ti segnalo brevemente i più famosi, ma dal momento in cui non faccio immersioni non saprei darti un’opinione diretta. Nei villaggi dell’isola troverai numerose agenzie e diving center che organizzano le immersioni in modo professionale.

  • Tulapos Sanctuary – una riserva marina caratterizzata dalla foresta di mangrovie che si spinge fino al mare e alla barriera corallina, creando un ecosistema unico. È uno dei luoghi più gettonati per le immersioni perché è facile incontrare le tartarughe marine e con un po’ di fortuna anche gli squali pinna nera del reef. Le foreste di mangrovie sono un ecosistema talmente particolare che ti consiglio di farci una passeggiata anche se non fai immersioni.
  • Paliton Wall – proprio di fronte alla spiaggia di Paliton la barriera corallina scende rapidamente creando una parete molto famosa tra i subacquei. C’è anche il relitto di una nave giapponese e un’isola corallina ormai sommersa.
  • Tubod Sanctuary – un altro tratto di barriera corallina con coralli morbidi e spugne, dove nuotare tra pesci tropicali, tartarughe e serpenti marini. Essendo una riserva protetta, l’ingresso è a pagamento e la pesca è vietata.
  • Daquit – un vero e proprio giardino di coralli e anemoni, l’habitat ideale per tantissimi pesci.
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Mare, sabbia e mangrovie alla Tulapos Marine Reserve

Per organizzare il tuo viaggio ti consiglio:

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