Cosa vedere a Lanzarote. Spiagge, natura e architettura
Le Isole Canarie sono la meta ideale per il mio viaggio autunnale a tutto relax, quando sono stanca dopo l’alta stagione, e tutto quello che voglio è tanto mare e spiagge, un po’ di cultura e tradizioni e zero sbattimento. La prima volta ho passato una settimana a Fuerteventura ed è stato fantastico, così quest’anno ho scelto di trascorrere una settimana a Lanzarote e scoprire una nuova isola. Non voglio dilungarmi troppo in chiacchiere perché ho tanto da raccontare su cosa vedere a Lanzarote. In questo post troverai anche tutti i dettagli del mio viaggio, come mi sono organizzata, dove ho dormito, come mi sono spostata e qualche consiglio utile per pianificare la tua vacanza.
Indeciso tra Lanzarote e Fuerteventura? Ti aiuto a scegliere!
Indice dei contenuti:
Dove dormire a Lanzarote
Le principali cittadine in cui si concentrano gli hotel, gli appartamenti e gli alloggi turistici si trovano soprattutto sulla costa sud-est: Playa Blanca, Puerto del Carmen, Arrecife, Costa Teguise. Ho escluso Arrecife che è l’unica vera città di Lanzarote per via delle dimensioni e del porto; per quanto riguarda le altre tre opzioni rimanenti, ho scelto in base alla comodità per gli spostamenti e ai prezzi, tralasciando considerazioni su quale sia il paese più bello o autentico. Mi sono sembrate tutte molto carine (e questo è dovuto all’imposizione dell’architettura tipica del luogo e al divieto di costruire altri tipi di edifici) e tutte piuttosto turistiche. Alla fine ho scelto di fare base a Puerto del Carmen, situata più o meno al centro dell’isola e comoda per gli spostamenti, vicina all’aeroporto e con un po’ di vita notturna sul lungomare.
Ho prenotato un appartamento al Rocas Blancas, un hotel con appartamenti turistici proprio sul lungomare, ma in posizione interna in modo da avere privacy e tranquillità. L’appartamento era grande, ben fornito e con regolari pulizie durante la settimana, c’è una piscina privata e un bar che si affaccia sul mare aperto dal mattino fino a tarda notte. L’appartamento è stata un’ottima scelta, te lo consiglio!
Spostarsi sull’isola – auto a noleggio
L’unico modo per muoversi comodamente sull’isola e arrivare ovunque è la macchina, così ho noleggiato un’auto per tutta la settimana, con ritiro e riconsegna dall’aeroporto di Lanzarote. Anche questa volta ho utilizzato Rentalcars dove ho potuto confrontare i prezzi delle varie compagnie di noleggio auto e scegliere quella più conveniente.
La macchina a noleggio è costata pochissimo, circa 8 euro al giorno, ma al momento del ritiro ho stipulato una assicurazione per non dovermi preoccupare di eventuali danni causati da altre persone.
Se vuoi approfondire leggi il mio articolo sul noleggio auto in viaggio.
Cosa vedere a Lanzarote
Lanzarote è perfetta per una vacanza di una settimana perché è piccola abbastanza da poter essere esplorata tutta o quasi. Personalmente ho scelto di fare tutto con molta calma, non ho cercato di vedere il più possibile ma ho voluto rallentare il ritmo e riposarmi. Nonostante questo sono riuscita a visitare tutti i luoghi che mi ero prefissata. Ecco quindi la mia guida su cosa vedere a Lanzarote!
I luoghi di César Manrique
Lanzarote è la più caratteristica delle Isole Canarie, con una forte identità locale: i suoi villaggi fatti di basse casette bianche e punteggiati dal verde delle palme e dei cactus, si stagliano tra il nero della roccia e l’azzurro del mare e del cielo creando un contrasto bilanciato e armonico. Beh, se Lanzarote appare ancora così autentica e caratteristica lo dobbiamo solo a César Manrique, artista locale di fama internazionale, che si è impegnato a preservare l’isola e a farne sopravvivere l’identità locale, anche attraverso l’architettura tradizionale. Oltre a realizzare opere che sono diventate icone e attrazioni turistiche, Manrique si è fatto portavoce di un movimento locale che ha ottenuto traguardi come il divieto di costruire grandi palazzi in cemento armato e l’installazione di cartelloni pubblicitari lungo le strade.
Quindi parlare di cosa vedere a Lanzarote significa necessariamente parlare anche di César Manrique. I luoghi da lui progettati sull’isola sono molti e non li ho visitati tutti, perché sette giorni sono un buon periodo di tempo ma non infinito, e ho dovuto per forza fare una scelta. Ho scelto i luoghi più belli e significativi, ma in fondo al paragrafo ti segnalo anche gli altri per completezza, magari tu vorrai sceglierne di diversi rispetto a me.
Biglietti Cumulativi
Per molti di queste attrazioni legate a Manrique per cui è previsto il biglietto di ingresso, spesso è disponibile anche un biglietto cumulativo che comprende l’accesso a 3, 4 o 6 di questi luoghi. Per tutte le informazioni sui prezzi e sui centri compresi nei biglietti cumulativi ti rimando al sito ufficiale CACTLanzarote, l’ente che si occupa di gestire i principali poli culturali dell’isola.
Jameos del Agua
I Jameos del Agua sono la sintesi perfetta del linguaggio artistico di Manrique e della sua idea di integrazione tra natura e architettura. Alla base c’è un luogo naturale unico, un lago di acqua salata all’interno di una tunnel di lava, nelle cui acque vive un raro e minuscolo granchio albino, unica forma di vita animale che è riuscita ad adattarsi a un habitat tanto particolare. Questa grande cavità naturale nella roccia nera, che custodisce un prezioso e peculiare crostaceo, è stato trasformato dall’artista in un centro culturale, con un ristorante, un auditorium e una piscina. Il risultato è decisamente spettacolare. Lascio a te, lettore, decidere se siamo di fronte alla perfetta integrazione tra arte e natura, o se siamo invece di fronte allo sfruttamento commerciale di un ecosistema speciale e delicato.
Il biglietto in ingresso costa 10 euro, e sinceramente mi è sembrato un prezzo alto e in questo caso il biglietto cumulativo è davvero utile. Consiglio di visitare i Jameos del Agua la mattina presto appena dopo l’apertura per trovare ancora un po’ di tranquillità: in tarda mattinata cominciano a arrivare i grandi gruppi con i pullman e diventa molto affollato.
Jardín de Cáctus – il Giardino dei Cactus
Lanzarote è l’habitat perfetto per numerose specie di cactus, e in passato questi sono stati un’importante fonte di reddito per l’isola, grazie al loro minuscolo parassita, la cocciniglia, un insetto color rosso acceso da cui si ricava un colorante alimentare ancora usato nell’alchermes, nel Campari e in molti altri prodotti. Oggi ci sono metodi più efficienti per produrre il colorante e le coltivazioni di cactus per le cocciniglie sono state abbandonate a Lanzarote. Ma l’amore per i cactus è rimasto sull’isola, e si è voluto trasformare una vecchia cava in un giardino botanico che accoglie oltre 450 specie di cactus e succulente provenienti dalle zone aride di mezzo mondo. Il Jardín de Cáctus fu l’ultimo grande progetto di César Manrique, anche se la sua impronta è meno evidente rispetto ad altri luoghi.
La visita mi è piaciuta molto, avrei potuto passare ore a osservare le straordinarie forme e geometrie dei cactus, che sono le mie piante preferite perché spesso sopravvivono alle mie cure. Il biglietto di ingresso singolo costa 5,80 euro, all’interno c’è anche una caffetteria e un gift shop.
Il Mirador del Rìo
Il Mirador del Rìo è un punto panoramico con una vista spettacolare. Si trova all’estremità nord dell’isola, sul promontorio di Famara, e da qui si vede la roccia vulcanica digradare ripida e nuda verso il mare, il parco naturale dell’arcipelago Chinijo e l’isola della Graciosa.
La struttura del belvedere e della relativa caffetteria è stata progettata da Manrique che ha creato delle forme basse che avvolgono la roccia con un impatto visivo minimo sul paesaggio. Il biglietto di ingresso singolo è di 4,50 euro e la vista li vale tutti.
Il Mirador del Rìo è molto affollato durante la mattina e il primo pomeriggio, quando è preso di assalto dai grandi gruppi in pullman, quindi ti consiglio di visitarlo dopo le 15.00 per trovare più tranquillità.
Altri luoghi legati a César Manrique a Lanzarote:
- La Casa del Palmeto – La casa che l’artista realizzò per sé stesso, dove visse e lavorò fino alla sua morte. Si trova nel villaggio di Haria.
- Centro Manrique – Fondacion César Manrique – Una casa nella località di Tahíche, progettata dall’artista sopra e “dentro” una colata lavica, che oggi ospita un centro informativo e un piccolo museo.
- Monumento al Campesino – una grande scultura al centro di Lanzarote, realizzata con parti di barche, per celebrare i contadini che hanno affrontato la dura sfida con la natura selvaggia dell’isola. Nel basamento c’è un piccolo museo dedicato ai contadini e all’agricoltura, ad ingresso libero.
Da non perdere: il Parco Nazionale di Timanfaya
La visita al Timanfaya è stata sicuramente l’esperienza più emozionante che ho vissuto, quella che più ti consiglio tra le tante cose da fare a Lanzarote. Non capita tutti i giorni di camminare su un vulcano attivo, di sentirne il respiro caldo e di osservare le conseguenze di una recente eruzione. Agli inizi dell’800 la montagna cominciò a riversare lava da diversi coni vulcanici, ricoprendo molti villaggi nelle vicinanze e proseguendo per mesi e mesi. Il risultato è un paesaggio lunare di nere rocce vulcaniche, dove cresce a stento qualche lichene che riesce a resistere alle temperature del terreno, che sono ancora molto alte.
Il Parco Nazionale, oltre a essere un ecosistema unico e molto delicato, è anche un luogo potenzialmente pericoloso per i visitatori, così è possibile visitarlo soltanto a bordo di un pullman con commento registrato che compie un giro circolare di mezz’ora attraverso vallate e canyon di lava secca.
Il biglietto di ingresso singolo costa 10 euro e comprende il parcheggio al centro visitatori, il giro in pullman e tre brevi dimostrazioni degli effetti del vulcano da parte delle guardie del parco. Le dimostrazioni consistono in: tenere della ghiaia in mano e scoprire che è calda; un piccolo geyser creato da una guardia che versa dell’acqua in un buco del terreno; il numero del roveto ardente (la solita guardia ficca uno sterpo dentro a un altro buco, ed esso prende fuoco spontaneamente per il calore). Dimostrazioni carine ma francamente evitabili per chiunque al di sopra dei 12 anni. Confesso che anche la modalità di visita in pullman non mi ha certo impressionata, ma capisco che ci sono dei limiti oggettivi.
Dietro al Centro Visitatori del Timanfaya c’è anche il ristorante El Diablo, che cucina carne alla griglia sfruttando il calore emanato dal vulcano attraverso delle aperture nel terreno. Mi è sembrato un posto molto turistico dove si va più per l’esperienza che per il cibo, ma non l’ho provato quindi sono soltanto le mie teorie.
Ti consiglio di andare a visitare il Timanfaya la mattina presto, subito dopo l’apertura, perché anche qui, durante l’alta stagione bisogna competere con i grossi gruppi organizzati. Arrivando in tarda mattinata o nel primo pomeriggio si rischia di sprecare parecchio tempo in attesa del posto sul pullman (che è uno solo e ha circa 50 posti, quindi se ci sono altre 100 persone prima di te devi aspettare che compia due giri prima che arrivi il tuo turno).
Le spiagge di Lanzarote
A Lanzarote ci sono delle spiagge bellissime, ma bisogna tenere conto che sono sempre spazzate dal vento, e quelle paesaggisticamente più belle spesso non sono adatte a chi ama semplicemente rilassarsi sulla sabbia e fare il bagno. Sono invece perfette per praticare sport acquatici come surf, windsurf, kitesurf, ecc.
Ecco quelle che secondo me non puoi davvero perdere, le spiagge più belle di Lanzarote:
Papagayo
Una serie di sette spiagge dorate con fondali azzurri e cristallini, separate tra loro da speroni di roccia. Si trovano all’interno di un’area naturale protetta, quindi si paga una tassa d’ingresso giornaliera di 2 euro a veicolo. Dopo il casello si percorre una strada sterrata che attraversa rocce vulcaniche frastagliate, fino a raggiungere il parcheggio della Playa del Papagayo. Questa è la spiaggia più bella e famosa (e la più affollata), ma anche le altre sei non sono da meno, e diventano più tranquille man mano che ci si allontana da quella principale, dove oltre al parcheggio gratuito c’è uno snack bar, unico negozio all’interno dell’area (quindi ricordati di portarti acqua e cibo).
Dopo aver visitato molte altre spiagge ho eletto quelle del Papagayo le mie preferite di Lanzarote, sia per la bellezza del paesaggio, sia perché sono perfette per fare il bagno: il fondale è di sabbia e fine e morbida, sono sufficientemente ampie e riparate dal vento forte. Ci sono tornata più volte!
El Caletón Blanco
Una grande spiaggia bianchissima, punteggiata di rocce nere e con acqua bassa e trasparente. Anche il Caletón Blanco è ideale per fare il bagno, è riparata e di facile accesso, perfetta anche per le famiglie con bambini, e per questo è sempre affollata. Però è molto grande e spingendosi oltre l’estremità ovest della spiaggia principale si trovano calette più tranquille.
Questa spiaggia si trova all’estremità nord di Lanzarote, e ti consiglio di andarci anche solo per la strada che la raggiunge: attraversa una recente colata lavica e regala qualche km di paesaggio da fantascienza.
Famara
Una delle spiagge più famose dell’isola, e per una buona ragione: una lunghissima striscia di sabbia fine, delimitata da speroni di roccia, che ogni sera mette su lo spettacolo del tramonto. La spiaggia è costantemente battuta dal vento, e non è adatta ai bagnanti: è invece il paradiso del windsurf, e nel villaggio vicino ci sono numerose scuole di surf e noleggi di attrezzature.
Altre spiagge cittadine a Lanzarote
Fino a ora ti ho elencato quelle che secondo me sono le spiagge più belle, ma ce ne sono molte altre, magari meno spettacolari dal punto di vista del paesaggio, ma più comode per fare vita da spiaggia. Quasi ogni cittadina costiera si affaccia su una o più spiagge, che di solito sono attrezzate con lettini e ombrelloni, e alle spalle hanno un lungomare pieno di bar, ristoranti e minimarket. Sono spiagge turistiche, affollate e non particolarmente belle, ma di solito sono meno ventose e più facilmente accessibili. Ne ho viste diverse, da El Jablillo e Las Cucharas nel paese di Costa Teguise alla Playa Flamingo nei pressi di Playa Blanca, e non mi hanno granché impressionata.
Cosa fare a Lanzarote: escursione a La Graciosa
La Graciosa è un’isoletta situata a nord di Lanzarote, ed è un mondo a parte. Piccola abbastanza da poter essere girata tutta a piedi in una giornata, è una piccola oasi di tranquillità dove rilassarsi e godere a pieno del paesaggio tipico di queste isole. Su La Graciosa si può camminare ammirando coni vulcanici e spiagge cristalline, fermarsi per un bagno e ripartire per un pranzo a base di pesce nell’unico villaggio, Caleta del Sebo.
Alla Graciosa si trovano alcune delle spiagge più belle della zona, e di solito sono poco affollate e molto tranquille, perfette per chi come me vuole solo rilassarsi e nuotare. La più famosa di tutte è sicuramente la Playa de las Conchas, che ho trovato addirittura più bella di tutte le altre spiagge di Lanzarote.
La Graciosa si raggiunge in 25 minuti di traghetto, con partenza dal villaggio di Orzola. Il biglietto costa 20 euro andata e ritorno, per entrambe le compagnie che servono questa rotta (Lineas Romero e Biosfera Express). I traghetti partono ogni mezz’ora, la prima partenza da Orzola è alle 8.30 e l’ultima da Caleta del Sebo è alle 17.00 (ma in alta stagione vengono prolungati fino alle 18.00 o le 19.00).
Calcola che questa escursione richiede almeno mezza giornata (anche se ti consiglio di passarci tutto il giorno), ma organizzati per bene, sia per gli orari dei traghetti, sia per quanto riguarda l’attrezzatura: metti scarpe comode per camminare a lungo su terreni sterrati, portati molta acqua e soprattutto ricordati cappello e crema solare perché La Graciosa è brulla e pelata, e a parte a Caleta del Sebo, non c’è assolutamente ombra. Complice l’onnipresente vento che non fa sentire troppo il caldo, si rischia davvero una brutta insolazione.
Cosa vedere a Lanzarote: il Vecchio Cimitero di Teguise
Un cimitero piccolo e semplice, ma molto interessante. È il cimitero più antico di Lanzarote, costruito nel 1813, quando Teguise era la capitale; vi sono sepolte alcune delle prime famiglie spagnole che si stabilirono qui, e dopo anni di abbandono è stato recentemente restaurato e trasformato in una importante testimonianza della storia locale.
Il Cementerio Viejo di Teguise, minuscolo e protetto da alti muri intonacati, custodisce eleganti cappelle e semplici croci a terra, e rispecchia l’architettura, i colori e i materiali dell’isola: i toni dominanti sono il bruno intenso della terra vulcanica, il bianco abbagliante dei muri e delle tombe, il verde delle palme. La visita non richiede più di 5 minuti e l’ingresso è gratuito.
E tu ci sei mai stato? Conosci altri luoghi che secondo te dovrebbero essere aggiunti ai miei consigli su cosa vedere a Lanzarote? Dimmelo con un commento!
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