Museo di Palazzo Poggi, Bologna. Ancora cere anatomiche

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Il Museo di Palazzo Poggi non lo conoscevo e non era in programma nella mia visita a Bologna: ce l’ha suggerito il custode del Museo delle Cere Anatomiche, che ha visto me e Linda particolarmente interessate all’argomento. Infatti a Palazzo Poggi sono esposte altre collezioni di cere anatomiche: quella del ceroplasta Ercole Lelli e quella della coppia formata da Giovanni Manzolini e Anna Morandi, oltre alla mitica Venerina di Clemente Susini (lo stesso delle cere della Specola di Firenze).

La Venerina è proprio bella. È una donna nuda, con il corpo sensuale abbandonato alla morte, e ricorda molto la Venere di Urbino di Tiziano. Il ventre della donna si può aprire per mostrare l’anatomia interna, con i suoi organi rimovibili perfettamente riprodotti in cera.

museo palazzo poggi bologna

Le cere della coppia Manzolini-Morandi sono molto interessanti non solo perché sono di un alto livello artistico, artigianale e scientifico, ma perché permettono di raccontare la storia della coppia. Marito e moglie, entrambi ceroplasti anatomici nella Bologna del ‘700, avevano un permesso speciale per lavorare in casa propria, dissezionando i cadaveri e riproducendoli in cera, invece che nelle sale dell’Università di Bologna. Nell’ambiente protetto di casa propria i due potevano studiare anche gli organi proibiti dalla Chiesa: cuore, cervello e organi genitali, contribuendo alla conoscenza scientifica infrangendo i tabù. La moglie, Anna, ha raffigurato sé stessa ed il marito in due busti di cera a dimensioni naturali, entrambi nell’atto di dissezionare uno degli organi proibiti: lei un cervello, lui un cuore. Pare che fosse lei la più brava dei due, e astutamente forse ha voluto sottolinearlo invertendo gli organi solitamente associati ai generi.

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Le cere di Ercole Lelli invece riguardano solo la gravidanza: fu il fondatore della prima scuola di ostetricia aperta sia ai medici che alle levatrici, e che usava il suo metodo innovativo basato su modelli tridimensionali di cera e strane macchine da parto che servivano a preparare gli studenti alle varie posizioni che può assumere un bambino al momento della nascita. È una sezione molto curiosa, soprattutto per le macchine.

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Ma a Palazzo Poggi non ci sono solo le cere anatomiche: il museo è una raccolta di molte collezioni dal passato varie e curiose. Tra le sezioni più interessanti segnalo quella con la collezione di rarità e stranezze naturali del ‘500 ed il curioso Museum Diluvianum, maldestro tentativo di mostrare al volgo le prove (errate) della teoria del diluvio universale. Poi la sezione dedicata all’ingegneria militare, con decine di bei modellini in legno intarsiato che riproducono le fortificazioni di città immaginarie. Infine la parte dedicata alle carte geografiche antiche, che farà sognare qualsiasi viaggiatore e gli amanti della cartografia storica (toh, io ricado in entrambe le categorie).

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Vi consiglio di visitare il Museo di Palazzo Poggi a Bologna, ci sono talmente tante cose curiose e diverse tra loro che è impossibile non trovare qualcosa di interessante. Il biglietto costa 3 euro, e comprende, se volete, una visita guidata del museo in compagnia di una giovane, simpatica e preparata studentessa dell’Università (almeno a me è capitata lei, e la sua guida è stata molto piacevole).

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