Galileo Chini al cimitero monumentale dell’Antella

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cimitero monumentale dell'antella


Ci sono tanti luoghi d’arte nelle province italiane che conservano opere d’arte preziose e uniche, ma che per mille ragioni (o forse per nessuna realmente valida) sono sconosciuti ai più, anche a chi ci vive a pochi metri di distanza. Il Cimitero Monumentale dell’Antella è uno di questi: è il secondo cimitero monumentale della Toscana dopo quello delle Porte Sante a Firenze, e vi si trovano alcune straordinarie opere della Manifattura Chini e di Galileo Chini. È talmente bello che è un peccato che sia così poco conosciuto, per questo ho organizzato una Invasione Digitale qui, insieme a Echianti e a Beemyguide: se c’è un luogo nella provincia di Firenze che merita un po’ di riflettori su di sé è proprio questo.

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Storia

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Il Cimitero della Misericordia dell’Antella nasce nel 1855 per iniziativa del pievano Don Giuseppe Scappini, che fa costruire le prime tre cappelle, alle quali presto se ne aggiungono altre con successivi ampliamenti affidati a diversi architetti. Il più importante è l’intervento di Giacomo Roster, che nel 1881 fa costruire il grande loggiato che prende il suo nome – loggiato Roster – con teschi alle chiavi di volta degli archi. Nei primi del ‘900 vengono affidate le decorazioni alla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo, e il cimitero si arricchisce di bellissime opere di Galileo Chini, ma anche di Tito e Leto.

Quello che rende speciale questo cimitero è la volontà della Misericordia, fin da subito, di dare la stessa dignità artistica non soltanto alle cappelle private, ma anche a quelle comuni. Il risultato è uno stile omogeneo e di valore artistico, confermato dalle opere di grandi personalità dell’arte del XIX e XX secolo.

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La parte nuova – Gli ampliamenti e le decorazioni continuano per tutto il ‘900, e negli anni ’60 è necessario costruire una nuova sezione, progettata dall’architetto Adolfo Natalini. Se devo essere sincera l’aggiunta di Natalini non mi piace proprio, è molto fredda e priva di relazioni con il contesto della parte monumentale, quindi passerò oltre 🙂

Galileo Chini al cimitero monumentale dell’Antella

Galileo Chini inizia a lavorare qui nel 1908, all’interno della cappella Carafa (purtroppo le pitture sono state coperte dai loculi e non sono più visibili), ma la sua opera più importante è la decorazione dell’arco centrale di ingresso, realizzata nel 1911, poco prima che l’artista più importante del Liberty in Italia partisse per il Siam, per lavorare al palazzo dell’Imperatore. La cupola dipinta con due corone di angeli è straordinaria, e le foto non rendono giustizia alla sua bellezza. I volti degli angeli sono dolcissimi e espressivi, ed il fondo d’oro (vero) splendente richiama la gloria dei cieli e quella dei pittori medievali italiani. Anche il pavimento in gres, le lunette, le superfici piastrellate e gli affreschi del sottoportico sono opere della Manifattura Chini Fornaci San Lorenzo. L’attico del portico è decorato con sculture di Amalia Duprè: tre angeli e una Madonna con Bambino, quest’ultima realizzata dalla Manifattura Chini, così come i due pannelli laterali.

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Cappella di San Guido

Ci sono molte altre opere di Chini tra le tante cappelle del cimitero, come la quella dedicata a San Guido, con la sua corona di cherubini e la lunetta di ceramica dorata raffigurante Cristo in preghiera, o la cappella di Santa Matilde, con la santa in estasi e circondata da rose bianche. La cappella di San Michele Arcangelo è un bellissimo esempio dell’arte dei Chini, che si fonde con l’artigianato e la tradizione di famiglia: la lunetta di maiolica dipinta e dorata è stata disegnata da Galileo e realizzata dalla Manifattura Chini, che ha fatto anche tutto il resto: il pavimento, le decorazioni di ceramica al soffitto, le lampade, i vasi portafiori dei loculi, il cancello e la vetrata, mentre il soffitto dipinto ad affresco e graffito è di Tito Chini. Tito realizza anche altre opere al Cimitero Monumentale dell’Antella, come la cappella Galletti, dove c’è la mia opera preferita, una magnifica Sant’Eufemia tutta dorata e infiammata dalla fede, che purtroppo non si può vedere perché ai proprietari della cappella non piaceva e l’hanno coperta con un altro dipinto.

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Cappella di San Michele Arcangelo

Da non perdere anche la Cappella San Silvestro, dove è sepolta Isotta, la figlia di Galileo, che il babbo ha raffigurato nel dipinto all’altare, ai piedi della croce insieme alla Pie Donne. Il padre ha seguito la figlia qualche anno dopo, ed anche lui è sepolto qui accanto alla moglie Elvira.

Altre tombe interessanti e qualche curiosità

I Chini non sono gli unici artisti importanti che hanno lavorato al Cimitero Monumentale dell’Antella: oltre alla già citata Amalia Duprè (che ha fatto molte opere qui) sono passati di qui Pio Fedi, Raffaello Romanelli, Giuseppe Piombanti Ammannati e molti altri.

Poi ci sono alcune sepolture interessanti o curiose per altri motivi: perché vi riposano personaggi famosi come il calciatore Romeo Menti, morto nella tragedia di Superga, o quella di Fanny Targioni Tozzetti, musa ispiratrice di Giacomo Leopardi che le dedicò il ciclo di Aspasia. Nel loggiato di ingresso c’è la tomba di Gaetano Piccioli, ristoratore fiorentino apprezzato anche da D’Annunzio, mentre vicino all’ingresso, tra le sepolture a terra, c’è il busto di un polacco posto su un enorme masso proveniente dalla Polonia, e c’è anche l’angelo del silenzio.

angelo del silenzio
E comunque c’è anche un classico angelo del silenzio

Ma non ti ho segnalato tutte le tombe interessanti, né tutte le cappelle decorate dai Chini: ti invito a visitare il Cimitero Monumentale dell’Antella e a trovare il resto da solo, e ti assicuro che c’è molto altro da vedere.

Come arrivare

L’Antella è una frazione del comune di Bagno a Ripoli, a sud di Firenze. Si raggiunge da Firenze con l’autobus ATAF numero 32 che parte da piazza San Marco, e si scende al capolinea in piazza dell’Antella. Poi percorri poche decine di metri in via di Montisoni, passi la sede della Misericordia (la più bella che abbia mai visto) e sei arrivato. Naturalmente si può raggiungere anche in macchina, eh!


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