Muscle Shoals Sound Studio, Alabama. Dove il rock è diventato leggendario
Il Muscle Shoals Sound Studio è un luogo speciale. Naturalmente lo è per me, che ho costruito metà del mio itinerario negli Stati Uniti del sud intorno a questa tappa, ma anche per migliaia di altri appassionati di musica – rock ma non solo – che ogni anno vengono qui da tutto il mondo per visitare pochi metri quadrati diventati leggenda. Quattro mura di pietra in Alabama (quasi Tennessee) che hanno fatto la storia migliore del rock e della musica americana, in soli 10 anni. Secondo me uno dei luoghi col più alto tasso di talento per metro quadro al mondo.
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Cosa vedere in Alabama: Muscle Shoals Sound Studio
Gli studi di registrazione si trovano al 3614 Jackson Highway, nella cittadina di Muscle Shoals, Alabama, sulla riva meridionale del fiume Tennessee. Sulla riva nord c’è la città gemella di Florence, Alabama, nominata in onore della ben più grande e famosa città italiana (la mia città!) con cui in comune ha solo il nome e il giglio nello stemma. Un paio di miglia più a nord c’è il confine con il Tennessee e poi miglia e miglia di foreste fino a Nashville. Un paio di miglia di più a sud invece inizia l’Alabama rurale e sonnacchioso che prosegue fino a Birmingham. Questo per dire che Muscle Shoals se ne sta beatamente in the middle of nowhere, ma costituisce la tappa intermedia perfetta in un tragitto in auto dall’Alabama (Birmingham, o come nel mio caso da Monroeville) a Nashville, che richiede quasi un’intera giornata al volante.
Un suggerimento: per raggiungere Nashville ti consiglio di percorrere la Natchez Trace Parkway, una splendida strada panoramica che attraversa boschi, punti panoramici, sentieri di trekking e aree naturalistiche. E anche luoghi storici, visto che questa scenic byway segue e celebra una antica pista usata dai nativi americani.
Breve storia dei Muscle Shoals Sound Studio
Lo studio di registrazione Muscle Shoals Sound Studio fu fondato nel 1969 da un gruppo di quattro – ottimi – musicisti turnisti, the Muscle Shoals Rythm Section, chiamati anche The Swampers. Avevano appena lasciato i FAME Studios di Muscle Shoals per seguire la propria strada con coraggio e un po’ di incoscienza: fondarono così il proprio studio di registrazione.
Il luogo prescelto fu un piccolo edificio di cemento che un tempo era lo show room dove l’impresa funebre locale esponeva le bare; infatti proprio di fronte, dall’altro lato della strada, c’è un piccolo cimitero. Il primo disco registrato qui fu quello di Cher, intitolato proprio 3614 Jackson Highway, come l’indirizzo dello Studio: la copertina, con una fotografia di tutti i musicisti coinvolti di fronte al basso edificio di cemento, diventò iconica. Il disco no.
In soli 10 anni di attività il Muscle Shoals Sound Studio ha sfornato alcuni dei più grandi capolavori della musica, tra il 1969 e il 1978, registrando dischi dei Rolling Stones, Bob Dylan, Lynard Skynard, Willie Nelson, Rod Stewart, Aretha Franklin, Wilson Pickett, Paul Simon, Joe Cocker e molti altri. Poi è stato chiuso per anni: ha ricominciato a rivivere a partire dal 2009, quando occasionalmente vi sono stati registrati altri dischi – come Brothers dei Black Keys – e infine, a partire dal 2017, è stato aperto alle visite del pubblico dopo una lunga ristrutturazione. Viene usato anche per progetti educativi per i ragazzi della zona.
Ma quei dieci anni hanno segnato la storia della musica per sempre. Tanto per darti un’idea, qui i Rolling Stones hanno registrato Brown Sugar, Wild Horses e You Gotta Move. Cioè il 30% di uno dei più grandi dischi di sempre.
La visita guidata
La visita degli Studios è stata speciale perché speciale era la guida che ci ha accompagnati. Era un vecchio amico dei The Swampers, che ha seguito la nascita e l’evoluzione di Muscle Shoals dall’inizio, fino alla fine e alla rinascita. Ci ha raccontato di non aver mai suonato, ma di essere sempre stato tra i piedi. Quando gli hanno chiesto di condurre le visite guidate ha capito che il suo ruolo era quello di colui che avrebbe raccolto e raccontato le storie dei musicisti.
Così ha raccontato la storia di Muscle Shoals, ma soprattutto gli aneddoti, i ricordi e i momenti di gloria di un luogo così speciale. Ci sono storie legate letteralmente a ogni angolo di queste poche stanze, a ogni elemento dell’arredo e a ogni strumento musicale presente. Come il pianoforte su cui è stata composta Brown Sugar, o il bagno in cui si è rinchiuso Keith Richards. O quale angolo di quale cabina voce preferisse ogni cantante. E se queste mura potessero parlare, chissà quante altre storie avrebbero da raccontare…
È stata una visita davvero emozionante, lo è stato anche per gli altri partecipanti, glielo si leggeva in faccia. E puoi leggere l’entusiasmo e l’emozione anche sulla mia faccia, in questo vlog che ho fatto appena uscita dal Muscle Shoals Sound Studio. Lo trovi insieme agli altri video sul mio canale Youtube.
Nel 2013 è uscito un bel documentario su questo luogo, intitolato ovviamente Muscle Shoals. Ti consiglio di vederlo, mi è piaciuto davvero molto. Qui sotto ti lascio altri spunti di approfondimento, soprattutto musicali 🙂
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